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Recluta speleo...ATTENTI!

Racconti

In questo racconto vorremmo porre l'accento sul problema del servizio militare come interruzione fisiologica del ciclo naturale dello speleologo avviato. L'articolo trae spunto da fatti realmente accaduti ad un nostro vecchio socio, ormai dissociato, durante l'anno di naia. Per rispettare la privacy, il nostro socio sarà chiamato amichevolmente Friz...

Friz ha avuto grandi difficoltà di ambientamento, in quanto il giorno successivo al suo arrivo gli è stato riscontrato un grave eritema solare dovuto ad una eccessiva esposizione alla luce solare dato che la caserma si trova stranamente sulla superficie terrestre e non nel suo interno.

Purtroppo non è l'unico problema nel quale è incappato Friz che sembra, dopo la distribuzione delle divise sia andato a protestare vivamente con il caporale di giornata, facendogli notare che dell'imbrago avrebbe potuto farne anche a meno, utilizzando in sostituzione un laccio da scarpe e la cintura dei pantaloni, ma di certo non riusciva a capire a cosa potesse servire un casco senza l'impianto per l'acetilene e senza neppure la wonder.

Sulle prime il caporale rimase interdetto, dopo di che gli spiegò che quello non era un casco bensì un elmetto e che per schiarirsi un pò le idee erano consigliabili quattro giri di corsa della caserma. Alla domanda di Friz su che media in metri al secondo avesse dovuto mantenere durante la corsa, i giri diventarono otto. Friz da quel giorno non fece più domande, almeno di questo tipo.

Seguì la consegna delle brande. Subito il nostro giovane speleo si chiese dove avrebbe potuto allongiarsi per la notte. Ai compagni che gli domandavano come mai dormisse a testa in giù, Friz rispose che a lui il sangue ai piedi non faceva molto bene.

Il compito preferito da Friz fu quello di pulire un certo posto pieno di buche che soffiano, chiamato da tutti bagno. Pare addirittura che più di una volta sia stato sorpreso con la testa infilata dentro la latrina mentre urlava: "Continua!!!" e che in una notte senza luna, in preda ad un attacco di speleo follia , al grido di "o sbuco o morte!" abbia fatto saltare con delle microcariche tutte le turche della caserma costringendo i compagni ad utilizzare gli alberi del vialone per una settimana. Questo attaccamento alla fede speleologica gli costò cento giri di corsa della caserma, questa volta Friz non si pose problemi sulla media oraria da tenere (speleo si, fesso no!).

Altri misteriosi incidenti seguirono a questo: Camion che all'improvviso sprofondavano in buche apparse dal nulla, interi battaglioni inghiottiti da diaclasi apertesi all'improvviso, senza parlare delle decine di soldati costretti a ricorrere alle cure mediche per distorsioni provocate da piccole buche forse causate da alcune talpe. Non è stata mai trovata una relazione tra questi fatti e la presenza di Friz sul luogo pochi minuti prima dell'incidente, certo è che la cosa ci fa molto pensare.

Anche il ritorno alla normalità, se in questi casi di normalità si può parlare, non fu cosa semplice.. il nostro milite in un eccesso di collera stracciò il registro delle riunioni dell'UTEC davanti agli occhi esterrefatti del gruppo, tanto è vero che di alcuni anni di attività resta il buio di un registro irrimediabilmente dilaniato; Seguì poi l'abbandono della speleologia ed un andamento inebedito, forse dovuto proprio al rigido regolamento della vita di caserma.


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