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LE AVVENTURE DI JACK, JOHN E MARY

Racconti

di

Andrea Masini



Eccovi le avventure di:
Jack Little Box (Andrea Scatolini)
John 's Salmon (Giuseppe Grifoni)
Jenny Basil (Annalisa Basili)
e altri che faranno da corollario alla storia:
Mark Banjo di Castel City (Marco Bani di Città di Castello)
Free Little Dove (Libero Colombini)
Mark Big Cuts (Marco Taglioni)

Jack Little Box e John s' Salmon da una settimana avevano programmato l'uscita ai cinque laghi, e a metà settimana anche Jenny Basil si era offerta per l'uscita.

La mattina di sabato, però, 2 ore prima della partenza John telefona a Jack dicendogli che forse avrebbe dovuto partire più tardi, poi di nuovo John ha ritelefonato a Jack per dirgli che forse aveva un impegno in serata, alchè Jack, un tipo che non passa tanto per le lunghe, dice a John di lasciare perdere e rimandare la grotta ad una prossima volta, ma John era pronto a tutto, anche ad andare in grotta da solo, telefona a Jenny per proporle comunque l'uscita. Jenny accetta, John ritelefona a Jack per convincerlo, quindi anche Jack accetta, soltanto che bisogna rimandare la partenza di un paio d'ore, perchè una amica di Jenny è stata vittima di un'aggressione da parte di un maniaco sessuale alle 11.30 di mattina sotto i garage dell'ufficio, allora Jenny tutti i giorni fino alle 13.00 non si muove dai garage sperando che il maniaco ritorni per abusare anche di lei.

Si prende la macchina di Jack, Jenny offre qualche biscotto, mentre John si siede sul sedile posteriore semi tramortito. Jack mangia un panino frugale con 5 euro di salame, mentre John telefona a Mark Banjo di Castel City per avere maggiori informazioni sull'accesso alla grotta.

Mark Banjo dà un appuntamento all'angolo nord-est delle mura di Castel City, forse proprio per verificare l'orientamento dei tre, infatti dopo aver atteso inutilmente all'angolo sbagliato John telefona di nuovo a Mark per chiedere chiarimenti, ma risponde la moglie, Mark è partito in bicicletta, allora Jack si lancia lungo le mura di Castel City in cerca di un brutto ceffo in bicicletta... un'altra telefonata di John lo avverte che Mark è già arrivato, li ha trovati anche all'angolo sbagliato!

L'ospitalità di Mark, con una bella birra, cartine di Monte Nerone, cartina della Grotta dei Cinque Laghi, cartina fatta a mano in scala, è eccezionale, vediamo anche una anteprima di una presentazione per il museo di Piobbico, e poi, finalmente, si parte.

Da Castel City a Serravalle di Carda le curve si susseguono, John si tramortisce per non vomitare, la guida geometrica di Jack è alquanto instabile, mentre Jenny fa sfoggio del suo senso di orientamento dicendo quattro volte lungo il tragitto: "ecco, qui abbiamo fatto la festa dell'ultimo dell'anno" e soltanto due volte chiede: "ma che l'abbiamo passato il rifugio dove abbiamo fatto la festa dell'ultimo dell'anno?"

Finalmente si arranca verso Serravalle e Jack inizia a fare sfoggio della conoscenza dettagliata del territorio, anticipando il cartello stradale "Colombara" e azzeccando tutti i bivi fino ad arrivare ai prati di Monte Nerone, ma le nuvole basse sono fatali e prima del Rifugio Corsini è costretto suo malgrado a consultare la cartina. Ok, imboccano la strada giusta, primo tornante a destra, finalmente John si sveglia (per modo di dire) esclamando "Porcamadò.. che nebbia, io comunque devo finire il sonno.."

Parcheggiamo al tornante, John si avvia già sul sentiero per la grotta, poi ritorna indietro a vestirsi, Jack è praticamente già vestito e quando i due sono pronti ad incamminarsi, Jenny che comunque non sarebbe entrata in grotta si chiede: "Ma quale sarà la strada per la grotta?"

John e Jack non gli rispondono, però gli suggeriscono di avvicinarsi un pò con la macchina all'ingresso basso perchè è da li che usciranno.

Tipi non meglio identificati li salutano dall'altra parte dell'Infernaccio, forse anche loro sono speleologi che stanno uscendo da qualche grotta.

La discesa sui fianchi dell'Infernaccio non è difficile e salvo qualche scivolone i tre arrivano facilmente all'ingresso, foto di rito e via, sono le 17.00 e si salutano con Jenny, dandosi appuntamento dopo due ore fuori.

Jack e John entrano nelle attillate strettoie iniziali; la grotta si allarga quasi subito offrendosi in tutta la sua bellezza: scallops sul soffitto e piccole stalattiti, l'acqua ha lavorato vorticosamente, aprendosi la via verso il basso in gallerie suborizzontali, mentre sul pavimento si ammirano una successione di vaschette stupende; anche se sanno che il ramo che stanno seguendo chiude, proseguono ugualmente in quella direzione, in cerca del sesto lago a cui Mark aveva accennato. Le salette si susseguono con molte colonne stalagmitiche che fanno da contorno a paesaggi fiabeschi. Dopo un po' il paesaggio fiabesco lascia spazio ad un fango appiccicoso, ma i due non si danno per vinti, si fermeranno soltanto quando, spalmati sulla grotta come formaggini su un panino, rimangono praticamente intrappolati in un infimo pozzetto di fango viscido come l'olio Castrol.

Ormai invischiati come carciofini sottolio prima di uscire dal barattolo, tornano indietro rinunciando a vedere il sesto lago e proseguono verso la zona dei laghi propriamente detta.

Passato uno stretto pertugio arrivano alla prima "pozza"; l'acqua non è abbondante nonostante i recenti acquazzoni di questo strano agosto, e la grotta è piacevolmente illuminata dall'unica acetilene di John, infatti il gasogeno di Jack è completamente atturato e in un ultimo tentativo di stapparlo Jack fa una bella bocconata di terra, fango, gas acetilene, polvere di carburo esausto e qualche altra schifezza, ma l'operazione non dà il risultato sperato. Annaspando dietro a John con la fioca luce dell'elettrica Jack riesce a godersi solo delle strane "orme", ossia delle buchette che cospargono il pavimento fatto di una crosta calcitica piuttosto spessa.

Passato il secondo lago i due speleologi girano un pò prima di capire che devono infilarsi in un pozzetto dove defluisce tutta l'acqua della grotta, stranamente non si bagnano, ma hanno l'occasione di fare la scoperta della giornata: Il Ramo dei Narnesi, cioè una rientranza di un metro sotto una crosta calcitica che è li li per rompersi.


Jack attraversando il quarto lago cerca di immaginare lo stupore di Mark Banjo quando accompagnò quelli del TUEC (Tecnic Union Explorig Caves) a visitare la grotta che egli aveva scoperto, trovando addirittura un Animalittus Banii che abitava nel delicato ecosistema. Insomma, ad un certo punto, uno del gruppo dei visitatori, un certo Free Little Dove (Libero Colombini) preso dalla Riastarda (il Furor Celtico) si tuffò a pesce nel gelido lago sotterraneo, quasi per voler fraternizzare con il timido crostaceo Banii...

Intanto i due proseguivano tra le acque gelide, ne sapeva qualcosa John che aveva solo un paio di scarponcini da trekking, mentre il furbo Jack se la rideva con i suoi stivaloni al ginocchio. Soltanto all'ultimo lago, memore della gara di tuffi vinta da giovane a Palinuro, Jack decise di smettere di fare l'equilibrista e si decise a guadare, imbarcando qualche litro d'acqua gelata negli stivali.

La grotta era finita, si esce su un prato vicino alla strada. Provano a chiamare: "JENNYY!! JENNYYY!! non c'è...

E mentre John e Jack risalivano stancamente i tornanti di Monte Nerone, centinaia di mosche vedendoli infangati e marroncini li scambiarono per due cacate di vacca, ma John prontamente ricavò un frustino da una frasca per scacciare i fastidiosi insetti. Incrociarono un furgone che scendeva ma non ebbero il fiato per chiedergli se avevano visto un'Astra Station Wagon Blu parcheggiata da qualche parte.

Dopo un chilometro di cammino, cibandosi di more, fragole che sembrano fragole ma sono more ancora rosse, bacche, muschi e licheni, arrivati al tornante dove avevano lasciato la macchina, potete immaginare le bestemmie di Jack quando vide che la macchina non c'era, e Jenny chissà dove cazzo era andata. John disse: "solo una cosa abbiamo sbagliato, a non chiedere niente a quello di prima col furgone", e Jack rispose: "no, avemo sbaiato a dargli le chiavi della macchina!!".

I due completamente sporchi di fango, bagnati e leggermente contraddetti decidono di ritornare in basso, molto più in basso, dove forse Jenny li attende in macchina. Un altro urlo: "JENNYY!!" ma nessuna risposta.

Scendendo sentono il rumore di un auto e Jack pietosamente si piazza al centro della strada, costringendo il turista milanese a fermarsi.. "Per favore se vedi un'Astra Blu Station Wagon TR224575 parcheggiata più giù puoi dire alla ragazza che siamo quassù?"

Probabilmente il turista milanese non sà minimamente cosa è la speleologia, ne' conosce le grotte della zona, gli rispose: "Vi Vedo Bene!!" e probabilmente avrà pensato che i due non si erano feriti gravemente, ma delle motociclette non s'era salvato niente...

Finalmente arriva Jenny, che era andata comodamente a vedere la chiesa di S. Michele a Cerreto. Improperi e corbi, poi i due si spogliano, e un altro nugolo di mosche si avventa sulle mutande marroncine di Jack che continua ad asserire che è solo fango.

John e Jack si rivestono e questa volta Jack prende l'iniziativa (non l'avesse mai fatto) decidendo di andare a mangiare la crescia ad Acquapartita.

Conoscendo a menadito il territorio elenca le mille avventure passate sui prati del Monte Nerone, di quando aveva preso la scabbia con Mark Big Cuts (Marco Taglioni) e arrivato a Serravalle all'incrocio del Poeta tira dritto verso la pineta.

I tre arrivano alla pizzeria giusto all'ora di cena, nessuno dentro ma, sarà per l'abbigliamento, sarà per l'aria sconvolta, sarà per il baffo di fango che orna il volto di Jack, insomma, il proprietario del ristorante anche se è un montanaro gli dice che senza prenotazione non si entra. Jack ha una illuminazione: Si può andare a mangiare a Candeleto! Impressionando il gestore del ristorante chiede qual'è la strada per Pietralunga, passando per "Corniole", il proprietario lo sconsiglia, ma ugualmente Jack inforca una scorciatoia, cioè un tratturo che scende nella macchia. Atteggiandosi a profondo conoscitore della zona fa anche lo spiritoso raccontando di vari aneddoti di ragazze conosciute in gioventù da quelle parti, incrocia una strada asfaltata ma non la segue, e John che si stava riaddormentando apre gli occhi per dire: "Solo un pacio pò lascià la strada asfaltata"; tra lusco e brusco la Station Wagon fa visita a quattro o cinque casolari della zona e sempre John sottolinea che siamo pure fuori cartina. Finalmente un cartello indica un nome di località: "Colle Antico" e Jack si illumina, bene, sono ancora sulla buona strada, basta prendere in discesa.

Dopo aver allungato di dieci chilometri e una buona mezz'ora (se fossero passati per Massa-Pianello sarebbero arrivati molto prima) presero la strada a destra per Pietralunga ad un'incrocio senza indicazioni, anzi, l'unica indicazione era Colle Antico, proprio da dove provenivano i tre. Ormai al buio, solo Jack sapeva la strada e John riaprì gli occhi un attimo: "Umbertide?? Ma 'ddo stamo? ma si sicuro de sapè la strada?" presi dai morsi della fame nemmeno si accorsero del cartello per Candeleto e filarono dritto anche davanti ad una pessima trattoria di Pietralunga. Scesi a valle, dopo Montone videro sulla destra "Pizzeria IL RUSTICHELLO": un nome un programma. Dove siamo? Chiesero i tre. A Santa Maria di Sette, fu la risposta, un pò come dire a Frittole.

Strano ma vero, la pizza era buonissima, il vino alla spina pure, i formaggi anche, il vino successivo ancora di più, il prezzo molto basso, locale indicato per tornarci, molto vicino ad Umbertide sulla strada per Montone, indicato anche per chi passa sulla E7.

La giornata giungeva alla fine lungo la strada per Narni, stanchi ma felici, i tre portavano a termine un'altra indimenticabile avventura del TUEC: Tecnic Union Explorig Caves!!!


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