I Monti Sibillini offrono la possibilità di effettuare tranquille passeggiate o vere e proprie traversate.


In un ambiente ancora intatto, la montagna si offre nel suo aspetto bucolico; Castelluccio, borgo immobile è il gioiello dei Sibillini, assopito sul colle, domina l’immenso Pian Grande, solcato a Sud dall’enorme Inghiottitoio del Vergani

La traversata dei Sibillini
Racconto di Stefano Rossini
(Da Forca di Presta a Frontignano)


Note sull’itinerario
: Indicazioni e cenni per ripetere al meglio il tragitto, tempo 9 h (Da Forca di Presta a Frontignano)

Per poter ripetere la passeggiata da Forca di Presta a Frontignano è necessaria prima di tutto una ottima forma fisica e un buon allenamento alle lunghe camminate. L’itinerario non va assolutamente sottovalutato, soprattutto perchè il percorso è molto lungo e sempre in quota, quindi repentini cambi di tempo e temperatura possono portare a epiloghi poco desiderati.
Un fattore da tenere ben presente è il tempo: Se le previsioni meteorologiche non sono buone, è assolutamente sconsigliato l’itinerario, prima di tutto perchè si snoda per gran parte in cresta e c’è il pericolo di essere colpiti dai fulmini, poi perchè con la nebbia diventa molto più difficile ritrovare la strada giusta, mancando in molti tratti un sentiero evidente.
Prima di partire occorre munirsi di una carta topografica, ottima quella 1:25.000 in vendita presso tutti gli uffici del Parco dei Sibillini.
Oltre alla carta è necessaria la bussola, mentre l’altimetro è un optional che comunque andrebbe sempre portato.
Altri importantissimi pesi da mettere nello zaino, sono una mantella antipioggia, un ricambio completo, un cappello pesante e uno leggero, un pile pesante, un telo termico, cerotti, forbici, coltello, crema solare ad alta protezione… e molta acqua, infatti in periodi di siccità le fonti presenti lungo il percorso possono essere completamente asciutte.
E’ consigliato il periodo di luglio, quando le giornate sono più lunghe e non è ancora troppo caldo, inoltre dovrebbe esserci ancora l’acqua alle sorgenti.
Il percorso può essere effettuato in un giorno o due, a seconda dello spirito di adattamento e alle proprie caratteristiche, infatti dividere la passeggiata in due giorni significa portarsi appresso anche un sacco a pelo, una tenda, più cibo e molta più acqua…
E’ comunque necessario partire con due automobili, lasciare la prima a Frontignano nel parcheggio nei pressi dell’Hotel Felicita e proseguire con l’altra auto fino al Rifugio degli alpini di Forca di Presta. Si consiglia la traversata da sud a nord, perchè nel senso contrario ci si ritrova a dover arrancare sui ripidi pendii del Vettore quasi a fine camminata, e non è detto che si possa riuscire a farcela…
Da Forca di Presta si parte dritti verso il Rifugio Zilioli che si raggiunge in 1.30, 2.00 per i meno allenati. Il rifugio può essere la base per la notte per chi intende fare la traversata in due giorni, le chiavi del rifugio Zilioli devono essere prese da Gino, al Rifugio degli Alpini di Forca di Presta, ma non è possibile prenotarle e si rischia di trovare il rifugio occupato. In casi estremi, può essere utilizzato come riparo uno stanzino adiacente al rifugio, ma le condizioni igieniche lo sconsigliano vivamente. Il consiglio è di non fare molto affidamento su questa soluzione, infatti il rifugio è troppo vicino al punto di partenza e lascia comunque troppo tempo da percorrere il giorno seguente.
Dopo il rifugio Zilioli si scende per circa mezz’ora ai Laghi di Pilato, ancora scendendo nella valle dei laghi si tiene la sinistra e prima del ghiaione si può riconoscere in alto, ai piedi del Pizzo del Diavolo, la Grotta Bivacco, un riparo sotto roccia molto utile, soprattutto perchè poco conosciuto. La grotta consente di dormire a cinque persone, forse sei ma molto stretti, è un luogo abbastanza asciutto e riparato ed è molto pulito, a parte un pò di polvere. La mantella antivento può essere usata benissimo come telo da stendere sotto il sacco a pelo. Comunque per un fastidioso percolamento ho usato la cartina topografica plastificata per non risvegliarmi con il sacco a pelo bagnato…
Dalla grotta bivacco si traversa tutto il ghiaione e dopo una breve quanto ripida salita si giunge a Forca Viola in meno di 1.30. Da qui si prosegue alla stessa quota verso nord e a mezza costa su tracce di sentiero quasi inesistenti si arriva al Casalino dell’Argentella 0.45 minuti. Il casalino dell’Argentella è l’ultimo riparo in muratura che si trova prima di arrivare a Frontignano; Non c’è più la porta e all’interno sono accatastate delle reti metalliche piene di ruggine che possono essere usate per dormire. Nei pressi c’è un fontanile, la Fonte dell’Argentella. E’ l’unico fontanile che si incontra durante il tragitto, mentre l’altra riserva d’acqua è la Fonte del Lago, una pozza spesso in secca da cercare nella ghiaia poco sotto il lago di Pilato.
Mantenendo sempre la quota, si arriva ad una sella con molte doline e caratterizzata da un carsismo evidente. Da qui si affronta la salita di Sasso di Palazzo Borghese, per poi proseguire ancora in salita verso Monte Porche. Il sentiero si tiene costantemente in cresta, è sconsigliata la lunga cresta per arrivare al Monte Sibilla sulla destra.
A questo punto inizia una lenta discesa che durerà più di tre ore e mezza. Dal Monte Porche si inizia a scendere verso Passo Cattivo, quindi si prende una carrareccia che passa sul fianco ovest di Monte Bove, è inutile sperare negli impianti di risalita di Frontignano che sono sempre spenti durante il periodo estivo.
Si punta comunque verso gli impianti e si seguono per un’ora lungo i prati in discesa verso l’Hotel Felicita. Arrivati a Frontignano, per ritrovare l’auto parcheggiata occorre girare a destra alla prima strada che si incontra.