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La Traversata dei Sibillini

Itinerari

Di Stefano Rossini



Scarpinata d'Agosto, fatica....eccome se ti conosco!

Era una torrida giornata d'Agosto quando Masini ci propone con la solita tranquillità di chi sta andando a fare la spesa, di andare a fare la traversata dal m. Vettore (da Forca di Presta) ad Ussita, trascorrendo la notte nel rifugio Zilioli.
Sarà stato perchè eravamo fusi dal caldo, sarà stato perchè già pregustavamo tutti una fresca notte di montagna dopo le notti insonni trascorse in città, fatto sta che abbiamo accettato l'insana proposta....

Mentendo poi spudoratamente, abbiamo convinto anche il nostro iper-tecnologico Max a venire con noi, dicendogli che il tratto più duro sarebbe stato il primo e che una volta giunti in cima al Vettore, sarebbe stata una passeggiata in discesa verso le vallate fiorite sottostanti....quanto ci ha odiato poi per questa piccola bugia! Partiamo nel primo pomeriggio con entusiasmo, gli zaini sono così carichi che le nostre auto sembrano quelle di sfollati, musica di Latte e derivati e vai! comincia l'avventura!
Siamo io, Corso UTEC 1992, Marco Taglioni Corso UTEC 1991, Masini Corso UTEC 1990 e Massimo Anelli Corso Tacito SNC.
All'arrivo a Forca di Presta l'aria è fresca e le prime boccate già ci ripagano del caldo sofferto nel viaggio.Il Vettore si presenta con tutta la sua imponenza, e qualcuno comincia a sospettare che non sarà proprio una passeggiatina verso valle...
Zaini in spalla e via arzuti e pettorilli, nei nostri volti si legge la sfida che sta per essere lanciata, nei nostri pensieri, :"macchìcelohafattofà?".Comunque ormai ci siamo e nessuno ha il coraggio di ammettere le proprie debolezze.
La prima bella notizia è che le chiavi del rifugio sono già state consegnate ad altri e che pertanto saremo costretti a dividerne il comfort con altri.
Ma noi siamo gente socievole e tutto sommato coviamo la segreta speranza di passare la notte con qualche simpatica e..., generosa donzella, l'idea ci mette le ali ai piedi. La lingua ci arriva a strisciare per terra, ma ciò nonostante non perdiamo il sorriso, il paesaggio è magnifico e ci allevia in parte dalla fatica. Arrivati al rifugio, con ancora più o meno un'ora di luce davanti, restiamo in contemplazione del paesaggio, (in realtà stiamo tirando il fiato @?#!!!!) quando dal nulla ci appare un tizio (?) che non ci fa una buona impressione, ci dice che sono ormai 5 giorni che si trova lì da solo, che la notte vede volare animali strani, (secondo me aveva mangiato carne estera)...
A questo punto delusi dal fatto che le nostre ipotetiche donzelle sono svanite come neve al sole decidiamo di proseguire per la grotta bivacco, un albergo a 5 stelle sopra i laghi di Pilato.
Quando giungiamo alla grotta è ormai praticamente notte, siamo affamati e stanchi per la marcia ma contenti. Sistemato il bivacco comincia il rito della "magnata", tiriamo fuori dai nostri zaini come fossero cilindri da prestigiatori le cose commestibili più disparate, il top lo raggiungiamo con Max quando estrae dal suo zaino una scatoletta di vitello in salsa verde, a lui non è piaciuto, ma in ogni caso non è andato perso...,Masini ed io provvediamo affinchè che nulla vada sprecato...., anche se devo dire che qualche volta ancora si rinfaccia! Sotto un cielo stellato splendido e nonostante avessimo alzato il gomito di strani "esseri volanti" non c'era traccia a parte un simpatico pipistrello che notte tempo ci è venuto a far visita forse ci aveva scambiato per dei suoi simili.
Lo stellone dell'UTEC brillava alto a Sud, proprio sopra lo Scorpione.

Alle seconde o terze luci del mattino ci rimettiamo in marcia.
Salite e discese si susseguono,ormai tra una sosta magnereccia e l'altra siamo giunti ad Ussita giusto all'ora di pranzo.
Siamo provati fino allo stremo con i piedi doloranti, ci rinfreschiamo un po' al fontanile ma puzziamo ugualmente come capre nonostante ciò decidiamo ugualmente di andare a pranzo al ristorante, la fame cancella ogni senso del pudore.Finito il pasto (tutt'altro che frugale) chiediamo al proprietario del ristorante se potevamo accomodarci un pochino nella sala TV...... dopo 3 ore di sonno profondo tra ronfate scorregge e odori di varia natura arriva a svegliarci con aria sconvolta il proprietario del ristorante, che ci caccia....ecchediamine!! Stanchi ma contenti dell'impresa ce ne torniamo verso il caldo che avevamo lasciato il giorno prima rafforzati nello spirito e nell'amicizia.


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